Masquerade – il segreto del sangue, capitolo 6

6. Milos.

Milos corse per le scale che salivano verso l’atrio in superficie. Arrivato davanti alla porta d’uscita, si stupì nel trovarla chiusa. Non vedeva gli addetti alla sicurezza. Anche lo stanzino della biglietteria era vuoto.
 Posò le mani sulla maniglia a spinta. Sembrava bloccata. Schiacciò una seconda volta. Niente.
 Guardò il suo telefono. Segnava una tacchetta. Compose il numero dell’ambulanza. La voce registrata del centralino diceva di attendere in linea. Aspettò minuti, poi la chiamata s’interruppe. Cercò fra i contatti e rimise il telefono all’orecchio. Suonava libero. Partì la segreteria.
 – Mamma sono Milos, richiamami appena senti il messaggio. Sono al club, la porta è bloccata… non riesco a chiamare i soccorsi… spero tu stia bene.- e mise giù.
 Aveva un brutto presentimento. Da fuori giungevano grida attutite e rumori che parevano colpi di mitraglietta…
 Un nuovo scossone gli fece perdere l’equilibrio. Il telefono gli scivolò dalle mani.
 – Ma porca…-
 Voltandosi per recuperarlo sobbalzò. C’era qualcuno seduto contro la parete opposta, nell’angolo. Aveva la testa piegata in avanti, ma riconobbe il suo fisico possente e la sua giacca elegante.
 Lo raggiunse e si inginocchiò.
 – Oh, oh Dimitri!- lo scosse.
 La testa di Dimitri cadde da un lato esponendo due piccoli fori colmi di pus sul collo.
 Milos si ritrasse.
 Si mise le mani tra i capelli, che cazzo stava succedendo? Si alzò tenendo la luce su Dimitri. Era immobile.
 Puntò la torcia attorno a sé ispezionando il resto dell’entrata. Su una parete colava qualcosa di viscido.
 Si avvicinò per guardarla. Pareva fatta della stessa sostanza che gli aveva sputato addosso la ragazza.
 Un rumore dietro di lui lo fece voltare di scatto.
 Dimitri non era più nel suo angolo.

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